“…io rispetto le regole” mai avrei creduto che una frase
comune, semplice, potesse essere così illuminante, e farmi così male!
Con questa semplice frase un mio “amico” mi ha aperto ancora
più la mente pur facendo sprofondare la
mia anima in un orrido talmente brutto da farmi credere di essere precipitato
in una delle bolgie peggiori che riuscì a descrivere il nostro Dante Alighieri.
Ieri, ingenuo, mi accingo con entusiasmo a dare inizio ad una
delle belle avventurette che spesso facciamo in bicicletta sulle alture della
Liguria, anche grazie all’abilità che
questo “amico” ha nel creare lunghi itinerari collegando un inimmaginabile, per
i comuni mortali, rete di sentieri.
Scrivo, dicevo, sulla chat, creata da un altro di noi nella
quale ha avuto la bontà di inserirmi
nonostante la mia età avanzata, che come spesso accade avrei partecipato
volentieri all’uscita.
A questo punto è necessaria una precisazione per chi non mi
conosce e frequenta di recente: sono un “ no vax”, per usare una di quelle insulse e non descriventi etichette applicate
dai ligi cittadini a chi è contrario
alle tante assurdità che il governo sta
varando per contrastare l’emergenza causata dal Sars-Cov2. In effetti ultimamente mi sono vaccinato in
base ad una serie di ragionamenti sofferti, non dettati dalla paura, che qui è
inutile spiegare.
Per tutta risposta appare un post, redatto dall”amico”, che
elenca tutta una serie di adempimenti
inerenti i regolamenti covid che avremmo dovuto seguire durante la
nostra scampagnata.
Post chiaramente inutile agli altri sei partecipanti alla
chat perché ultra e stravaccinati, peraltro inutile anche a me che forse queste
norme le conosco, combattendole, anche meglio degli altri.
Invece, come ho inteso io, lo scritto era destinato alla mia
esclusione dal gruppo creato per quella
escursione con quella, che per me sarà indimenticabile, frase
conclusiva: “ …io rispetto le regole “
Ho settantasei anni, forse una quindicina di più dell”amico “, e in tutti questi anni ho
vissuto credo degnamente studiando, prestando servizio militare come ufficiale,
svolgendo attività sportive ad alti livelli, creando imprese. Ed ora con quella
frase mi si dice che non so rispettare i comportamenti adeguati!
Non è quanto appena
detto che mi fa male ma aver cancellato con quella frase trent’anni di amicizia
di fatiche e sofferenze passate insieme nello svolgimento dell’attività che ci
ha legato in questo tempo. Come fai ad
escludere un amico da un’attività che sai importante per lui solo perché credi, erroneamente, che non rispetterà le
regole.
Questa distopica situazione in cui viviamo riesce a
cancellare anche amicizie che io credevo indissolubili.
All’inizio dicevo di quanto può far male una frase, ma di
quanto può anche essere illuminante.
Noi, nati alla fine della seconda guerra mondiale, ci siamo sempre domandati come sia stato
possibile per i nostri predecessori accettare le assurdità e i crimini commessi
dalla dittatura, è semplice “ io rispettavo le regole”, è quanto spesso abbiamo
sentito ripetere.
Non intendo dire che, almeno per ora, siamo in quelle
situazioni ma con una mente libera da condizionamenti se ne vedono i prodromi.
Per chi “rispetta le regole” acriticamente e purtroppo non
solo per loro che sono la maggioranza si
prospetta un fosco futuro .
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