E’ tanto che non racconto più un giro in questo blog.
Per farlo ho bisogno di ispirazione 😁. Eppure di giri bellissimi ne abbiamo fatti sotto l’abile
guida dei nostri trappers! Mi vengono in mente gli ultimi giri in val d’Aveto/val
Trebbia, Bocco di Bargone e altri ma l’afflato 😂 non è mai venuto.
Ieri si.
Sono trent’anni che giro nel Finalese e ieri per la prima
volta sono sceso a Mallare, questa zona di val Bormida insiste più sul
territorio di Altare/Savona ma essendo raggiungibile dalle alture sopra Finale
la considero appartenente a questo comprensorio. Un’emozione fortissima
scoprire posti nuovi e raggiungibili dalle tracce frequentate di solito!
Ma procediamo con ordine.
La giornata, per me, sembra iniziare male! Il conduttore del treno non
avvedendosi che stavo salendo fa chiudere le porte intrappolando la bicicletta
a metà insieme a un mio braccio!!! Alla fine riesco, dopo rumorose proteste, a
salire, tutto sommato va bene così, non sono rimasto a terra anche se con
minime escoriazioni al braccio, me ne faccio di più in una giornata di percorso
in bici!
Vengo raggiunto da Paolo a Brignole e da Gas, Frank Primario
e Marco B a Sestri.
A Finale arriviamo in una bolgia di furgoni con carrello, per imbarcarci su uno di questi, diligentemente
prenotato dal Primario👏. Ce ne saranno stati alcune decine, immaginate quanti bikers🙈,
Avrei voluto scappare!!! Ma va, andiamo, sul furgone a parte
noi nessuno che parla italiano.
Prima sosta al Din e scarichiamo qualche crucco in mezzo ad un mare di furgoni. Ci scaricano finalmente dalla H, dove altri 5 o 6 altri pulmini stanno facendo la stessa operazione!
A base nato si comincia a respirare, prendiamo x il “crestino” e non si vede
più nessuno. Tutti gli altri bikers assatanati giù per le discese a batterci ben bene i sentieri
per i prossimi mesi.
Passata colla Cravarezza proseguiamo verso nord per il
crestino sino ad arrivare al “bocion” e ad un bivio a sinistra “black mamba”! A
dispetto del nome un sentiero molto e piacevolmente tecnico ma non “velenoso” e
abbastanza scorrevole, una meraviglia!!! Però alla fine le braccia e le gambe non reggevano più. Questa meraviglia ci
ha portato a Ferriera (un antico insediamento di minatori stile far west
praticamente disabitato) . Finito il dolce c’è l’amaretto, ma molto “amaro”, uno sterrato verticale😰 in salita ci riporta al “crestino” e, ripercorrendo per
poco la stessa pista riprendiamo il “bocion” che ci porta giù a Mallare. Un
altro spettacolo, e questo grazie ai ragazzi di Mallare che hanno tracciato e
mantenuto il sentiero.
A questo punto, visto che eravamo vicino ad un punto di ristoro notevole: il “Cadotto”
nella omonima località, anche se un poco in anticipo optiamo per uno spuntino
sostenuto 😋.
Rifocillati ed assaltati da decine di altri bikers affamati
ripartiamo per una “armella” non
indifferente, uno sterrato che ci porta, ci porta? veramente abbiamo pedalato
duro anche se con l’aiuto elettrico, a colla S. Giacomo. Passando per pezzi di “alta via”, “cravarezza”
ecc. intersecando i vari trails “base nato” “H” “
115” e varie diramazioni
giungiamo all’asfalto circa al bivio per
la Base.
Da li, per asfalto, in poco tempo siamo al Din.
Qui, dopo un caffè, entra in gioco la mia batteria per
questioni di autonomia (abbiate pietà: sono avanti negli anni e peso più di un
cinghiale 🙏) . Il Trapper
avrebbe voluto proseguire per il passo Melogno, Barbottina e scendere per “Isallo”.
Io decido per scendere su Finale facendo “roller coaster” e “S.Pantaleo”. La
banda non mi vuole abbandonare (e secondo me hanno fatto bene perche chissà a che ora
sarebbero arrivati a prendere il treno!). Mi fa piacere anche se in parte mi
dispiace che rinuncino ai loro progetti. In un lampo, va beh quasi, arriviamo a
Gorra. Da lì a Finale per asfalto riusciamo a prendere il treno alle 17 circa
che ci riporta a casa stanchi ma con un sorrisone stampato in faccia.