BIKER AT WORK



Riassunto di 3 Giorni in Appennino

Foce a Giovo

Anche quest'anno, in barba alle avversità che ci hanno recentemente impedito di compiere le nostre ormai consuete Grandi Escursioni, siamo riusciti a completare 3 giorni in E-Bike con vecchi e nuovi compagni.
Il fine settimana ha visto impegnati in questa avventura i veterani: Mauro Marchese (Moustache), Claudio Maggiolo, Paolo Truscello e l'amico Alberto Marchignoli di Fidenza (già con noi nella via degli Dei 2019) tutti su Turbo Levo e i nuovi Marco Boero (con la nuova Santa Cruz), Silvano Gastaldo detto Gas (Turbo Levo S-Works) e Danilo Donato (Toch).
Siamo partiti alle 7 da Genova e per strada abbiamo incontrato Alberto e alle 10 eravamo a Piano di Coreglia in Garfagnana pronti al via.
La salita della prima giornata si presentava abbastanza tosta sia per il clima infelice dei giorni precedenti che hanno reso pesante il fondo sia per il dislivello importante, così che saggia fu la decisione di sostare a Barga per un integrazione alla batteria di Mauro e per una veloce colazione.
Da Barga si raggiungeva il Renaio (agriturismo) di cui purtroppo non avendo trovato notizie sul web, non ci è stato di alcun conforto, superato iniziava il tratto più impegnativo e sterrato dell'ascesa che doveva portarci a svalicare al Passo del Saltello a circa 1600 mt. (posto infestato da fastidiose zanzare)
Passo del Saltello
Dal valico si scendeva su una strada forestale a Sant'Anna Pelago dove ci attendeva la prima sosta all'Albergo Sport (una modesta pensione in effetti, con un'ottima cucina ma ahimè una caldaia obsoleta e dalla manutenzione insufficiente che non ci consentiva di fare una doccia calda), ma questo ancora non lo sapevamo e su richiesta di Marco andiamo a visitare il Lago Santo Modenese, 15+15 km supplementari e un dislivello altrettanto significante che faceva desistere Mauro per mancanza di Watt.
Al lago incontriamo dei "campaesani" gestori dell'unico bar aperto che in passato avevano vissuto a Certosa che ci offrono un bel gotto di frizzantino. Rientriamo a Sant'Anna al limite delle energie con 70 k nelle gambe ed un dislivello ignobile, e così trascorre la prima giornata.
Note: risulta evidente che Marco con l'E-Bike non riesce a smettere mai di parlare anche dopo aver fatto fioretto di tacere, ma ahimè lo infrange subito.

La mattina del sabato ci coglie un po' infreddoliti per la mancata doccia calda ma subito riscaldati da un magnifico sole, il percorso è in parte inedito (per mia volontà) ma subito veniamo conquistati dal paesaggio che si gode transitando sulla famosa Via Vandelli (un'antica via del sale che collegava il ducato di Modena a Massa e che ancora oggi è percorsa da numerosi escursionisti con ogni mezzo).
Il Cimone visto dalla Vandelli
Raggiungiamo il valico di Centocroci dopo essere transitati in una delle faggete più estese  e suggestive che l'Appennino offre ai propri visitatori, da qui scendiamo su asfalto a Riolunato in quanto alcuni sentieri che avremo dovuto utilizzare sono stati abbandonati e poco identificabili nella rigogliosa vegetazione.
Raggiunto Riolunato ci fermiamo per una sosta ristoratrice all'Osteria del Trebbo, dove ricarichiamo le batterie ma non rinunciamo a soddisfare il nostro appetito con un bel piatto di tortelli all'ortica e un  ricco tagliere di salumi e formaggi, tigelle con lardo e caraffe di birra.
Ripartiamo per la seconda parte (inedita) della giornata raggiungendo non senza alcuni imprevisti dovuti all'eccezionale performance della batteria di Mauro, che riesce, con l'ausilio e la gentilezza del gestore del Rifugio del CAI al Giardino Esperia, a effettuare un'ulteriore ricarica e portare la sua bici prima al lago della Ninfa e Pian Cavallaro poco sotto il Monte Cimone a 1800 mt ed infine a Fiumalbo.
Lago della Ninfa
Raggiunto Pian Cavallaro ci coglie una leggera pioggerellina che ci costringe, nostro malgrado, a velocizzare l'escursione e ad abbandonare il sentiero in traccia per scendere velocemente sulla forestale fino a Doccia del Cimone e poi a Fiumalbo dopo aver percorso complessivamente dal mattino, una cinquantina di km e oltre 2000 mt di dislivello, perveniamo all'Agriturismo "Il Cerro" appena in tempo per evitare una consistente scarica di pioggia.
Finalmente una doccia calda e una stanza molto accogliente ci rinfranca delle fatiche quotidiane, inoltre assaporiamo una deliziosa cenetta con una portata di polenta e funghi che ci apre il cuore.
Note: risulta oltremodo evidente che Mauro deve decidersi a sostituire il mezzo con un altro di maggior efficacia ovvero di affittarne uno adatto e più performante.

Dopo aver passato una notte nel dubbio di come sarebbe stato il nostro risveglio sotto un previsto acquazzone ci accorgiamo che a prima vista ciò non avviene e che tra una nuvoletta e l'altra si affaccia un tiepido sole che ci da coraggio e speranza di raggiungere la cima coppi odierna posta a più di 1600 mt a Foce a Giovo.
Colazionati e liberati del solito fardello ripartiamo, risalendo la Val di Luce fino a svoltare per continuare la salita sull'antica strada del Duca.
Strada del Duca
La carrareccia ha un fondo ciottolato e anche se mantenuto bene e non particolarmente ripida ci impegna molto nella ricerca della traiettoria più battuta e scorrevole, prendiamo quota e finalmente raggiungiamo l'intaglio di Foce a Giovo, (foto in testa al post).
La discesa risulta dapprima abbastanza sconnessa e pietrosa, sintomo di una poca manutenzione del tracciato, un tempo transitabile in auto, ma affrontando con precauzione la situazione scendiamo rapidamente, purtroppo non riusciamo a completare il percorso in traccia e ci ritroviamo a scendere lungo la strada asfaltata in direzione di Coreglia Anteminelli, dove al Ristorante l'Arcile ci attende l'amico Carlo del Gruppo storico del Giovo, con il quale pranziamo e nemmeno a dirlo in un contesto culinario di eccezionale bontà affrontando nell'ordine una serie di gustosi antipasti a base di prosciutto e melone, polpette con cipolle, torta di cipolle, bruschetta con pomodoro fresco e saporito, salame e pomodorini verdi sottolio, lasagne al forno fatte in casa, tagliatelle con zucchine ripiene e pennette ai funghi, vino di qualità...troppo ma ormai era finita la vacanza e ci siamo lasciati conquistare.
Risaliti a fatica in bici e salutato Carlo e la figliola, scendiamo alle auto completando il giro di 50 km e 1200 mt di dislivello e a malincuore ci salutiamo.
Note: risulta in ultima analisi ancora più evidente che questa vacanza non sarà l'ultima e che, mio malgrado, mi toccherà inventare un'altra "storia", visto che ho scoperto dei magnifici compagni di viaggio, che ringrazio di essermi vicino.

7 commenti:

  1. Complimenti ai partecipanti di questa nuova avventura e in particolar modo a Paolo per il resoconto che mi ha fatto vivere la cosa come se ci fossi stato e all'inossidabile Mauro, io purtroppo per ovvi motivi, posso solo leggere, ma col cuore e la centralina ero con Voi 👍👏👏

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  2. Un grande applauso a tutti i partecipanti. Paolo come sempre la tua maestria nello scrivere è pari a quella nel pensare e condurre lungo la strada giri di questo genere....
    Avrei potuto far parte della partita, alcuni "contrattempi" mi hanno fatto rinunciare, dalla chiusura del tuo racconto ho molte speranze per nuove opportunità.....
    Complimenti ancora "ragazzi"!

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  3. Complimenti per il giro e complimenti per l’appetito dei partecipanti che si desume dal resoconto. Sulle qualità del vate Truscello abbiamo già speso mille parole in altre circostanze comunque riesce a farti vivere i momenti del giro pur non essendo stato presente. I miei complimenti!!!!
    Bravi tutti!

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  4. Un grazie enorme a Paolo che anche quest'anno mi ha coinvolto in questa bellissima avventura. Un grazie a tutta la "banda" per la compagnia. Veramente un bel gruppo che nonostante la mia difficoltà a comprendere il genovese mi ha fatto divertire e passare 3 giorni in spensieratezza attraversando posti veramente belli e sconosciuti

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  5. Vi ho seguito con la mente e con il cuore in questi posti meravigliosi dove ho passato molte giornate di trekking e di funghi, ma scrivo x prenotarmi la prossima dove Paolo deve metterci ancora(se possibile) la sua esperienza. Grazie delle belle foto e di un racconto puntuale. Posso solo aggiungere alla prossima

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  6. Bravi ragazzi, siete gli incursori
    del Mfbg, avete portato i nostri colori nel cuore dell'appennino Toscoemiliano alla scoperta di nuovi paesaggi. Va a finire che mi faccio convincere anch'io la px avventura.

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  7. Paolo ha raccontato tutto con la stessa precisione e competenza con cui ha studiato il percorso ha prenotato alloggio e pranzi la gestione delle batterie insomma tutto perfetto..grazie

    Per quanto mi riguarda ero molto emozionato leggevo i nomi e vedevo posti mangiavo sentivo quella quella parlata del modenese del Frignano a me tanto cari i ricordi mi hanno riempito il cuore

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