BIKER AT WORK



Lunigiana Trail (resoconto)

Non metto foto perché ne abbiamo fatte tante che hanno intasato il blog ...
Tutto comincia un venerdì mattina in stazione a Brignole dove mi attende impaziente Claudio, alle 7.20 saliamo sul regionale per La Spezia e a Nervi salgono Mauro e Andreone, ce ne fosse stato uno con la maglia sociale...!!!
Vabbè, tra una chiacchera e l'altra arriviamo a destinazione e poi cambiamo treno (un eufemismo) e scendiamo alle 10.30 a Pontremoli.
Appena scesi subito alla ricerca di un caffè e poi via verso l'ignoto... subito capiamo una cosa, il meteo ci aveva atteso invano giovedì, per riversarci acqua e neve, che invece adesso abbellisce il passaggio e raffredda l'aria, anche troppo.
L'incedere è faticoso e ringraziamo santa batteria per il supporto, sono strade bianche rese molli dall'acqua caduta e la tappa è quasi interamente fuoristrada, tocchiamo la neve con mano ai circa 1000 mt dei Prati di Logarghena, ma si sa dopo la salita c'è sempre una discesa e così raggiungiamo l'abitato (due votanti) di Vignolo di Lusignana dove si cerca di ricaricare le batterie ormai esauste... 
Viene così circuita una vecchina che ci mette a disposizione le prese della cantina e per ringraziamento Claudio ciula una banana....!!!
Poveretta quando capisce cerca di trovare una scusa per andarsene....
Un po' più elettrizzati ripartiamo e scendiamo a Treschietto e finalmente troviamo un bar, qui infreddoliti ed affamati ci ristoriamo con una rovente cioccolata e ci scappa anche una briscoletta, visto lo stile degli avventori.
Ripartiamo e in breve siamo a Bagnone in foresteria e qui conosciamo una splendida quanto provocante femmina datata di nome Marica (che sarà l'incubo delle nostre notti), ella gestisce la struttura, e ci accoglie con grande gentilezza e sorrisi, dopo una calda doccia riposiamo e alle 20 andiamo a cena nella sottostante locanda "La Lina" dove gustiamo i testaroli al pesto e fettuccine al tartufo, salumi di ogni tipo e vino squisito, e dulcis in fundo spendiamo un'inezia...
Si va a nanna, con un'idea fissa... fine prima parte....!!!!


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Secondo giorno, incubi notturni (per via di Marica), crampi (personali, non c'entra Marica), viaggi in bagno (per via della prostata)...ma al risveglio una gioia... IL SOLE che avevamo dimenticato.
Alla buon ora, senza fretta, ci si prepara, si fa colazione al bar e regolare CAGOZZO...un saluto alla nostra amica e via per una tappa che si annunciava lunga e con dislivello notevole (che ho celato ai compagni di viaggio).
Primo flash della giornata, la neve, copiosa e bianchissima caratterizzava le montagne attorno ed era resa ancora più brillante dal sole, si sale e io litigo con il connettore della Levo che fa i capricci ma poi con le "buone" maniere si adegua... entriamo nel sagrato del castello di Bagnone ma ci sono le scale e non riusciamo ad entrare nelle stanze, desistiamo e si riparte.
Ben presto ci troviamo ad affrontare una dura ed impegnativa salita nel bosco resa ancor più ostica da un fondo sconnesso che ci porta decisamente in quota, prima asperità dei circa 2000 mt di dislivello giornalieri su circa 60 km totali, svalichiamo ed in fondo alla discesa troviamo un bar per un canonico caffè.. qui Mauro, che non aveva nello zaino nemmeno un po' di olio (di fatto c'era di tutto da non riuscire nemmeno a chiuderlo, ma olio nisba), elemosinava ed otteneva da un solerte quando cordiale cacciatore locale un flacone spray che poi abbiamo usato tutti.
Ripartiamo unti e bisunti e affrontiamo innumerevoli tornanti nella seconda asperità dapprima su asfalto poi su strada bianca, e qui iniziava la solita litania di "quante tacche hai?", raggiunto il culmine della salita ci fermiamo in una bella zona prativa con tanto di madonnina e barbeque e tavoli da pic-nic, da panorama mozzafiato....
Scendiamo ora verso Fivizzano lungo un'altrettanto estenuante discesa, e in fondo dopo un lungo saliscendi inaspettato la batteria di Mauro esala l'ultimo respiro...e non sarà l'ultimo ...
Così ci si adegua al passo muscolare e Andreone si propone di pedalare lui ma da volpone incomincia a brontolare che la bici era troppo piccola e scuse varie (erano capaci tutti), così Mauro riprende a pedalare e arriviamo panth panth a Fivizzano.
Ci viene indicato una trattoria il Country Club dove un'allegra ostessa ci accoglie con simpatia e ci porta letteralmente una pentola di minestrone e ci permette di ricaricare le batterie.. La giornata tiepida e il sole ci permettono di restare all'esterno del locale e fraternizzare con un simpatico vecchietto in partenza per London.
Dopo due ore passate a cazzaggiare, mangiucchiare e sbevacchiare un intruglio fatto da madame, con le batterie mezze cariche, ripartiamo lungo la statale che porta nel reggiano... superiamo un imperioso castello e a "La Funicolare" (si chiama così, ma non c'è l'ombra di alcun trenino) si risale per la terza volta... mettendo nuovamente a dura prova le batterie, Andreone mette a frutto la teoria del più pedalo meno consumo e forse non ha tutti i torti, arriviamo al Passo Cadin e da qui in avanti abbiamo il sollievo di diverse indicazioni MTB che ci guideranno fino alla meta.
Scendiamo e il percorso diventa veramente divertente, passando tra le case e affrontando tratti molto piacevoli che ci portano a pochi km dalla meta e qui rieccheggia il grido di Mauro "FINITA", seconda tragica fine della batteria... ma stavolta gli va bene perchè la meta è a poche centinaia di metri, l'agriturismo Spino Fiorito, un casolare isolato sulla provinciale molto accogliente...
Io e Mauro ci attardiamo e quei perfidi di Claudio ed Andreone ci affibiano la camera "matrimoniale", e mi affretto a sottolineare che la mia etica è tradizionalista, indosso i miei calzari più chic e unico con la divisa sociale scendo per la cena...direi più un'abbuffata colossale visto il numero di portate, con piatti caratteristici e particolari...ma non lasciamo niente, nemmeno per il gatto...
Recuperiamo le stanze e io e mauro ci salutiamo innocentemente dandoci la buona notte, come al solito mi addormento subito, poi non so...!!!
Fine secondo giorno

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Dopo una notte insonne, forse il vino non era proprio buono, o forse per il timore che Mauro osasse qualche avance, ma più che altro per la digestione di tutto quel cibo ingerito, mi sveglio di buon ora e constato che la giornata è "uggiosa" ma ancora asciutta.
Convinti di non essere i primi facciamo con calma i bagagli e scopriamo che i due soci ancora se la dormono come angioletti, e chiaramente li sveglio...
Scendiamo per la colazione, pane e marmellata di buona fattura, salutiamo e ripartiamo ... oggi il percorso è più stradale ed infatti raggiungiamo solo dopo una breve discesa sterrata l'abitato di Pieve di Codiponte e nel tragitto incontriamo più abitanti di tutti i due giorni passati messi assieme, e ci fermiamo nel primo bar per onorare la tradizione del caffè, e dico ci saranno state 3 persone compresa la barista e nel nulla del nulla sentiamo un dialetto genovese doc, un simpatico pensionato che da Borgoratti 40 anni prima ha sposato una residente e si è trasferito ma ha conservato il suo caro dialetto e la fede nel Genoa, un GRANDE...
Salutiamo il conterraneo che ci concede un selfie, e ripartiamo ancora asciutti verso Equi Terme, devo dire che per il clima autunnale, purtroppo non siamo riusciti a godere dei Borghi medioevali che caratterizzavano questa parte di percorso rispetto alle precedenti.
Comincia a piovere, anche se con poca intensità, ma ciò non ci evita di coprirci adeguatamente, saliamo così su asfalto fino Mezzana dove ci fermiamo per un breve ristoro, tanto da vedere un'antica torre e constatare che ci sono solo due residenti, datati, U megu e la perpetua ... 300 anni in due.
Si prosegue tra un saliscendi fino a Viano, qui lasciamo l'asfalto per scendere in una lunga quanto scassata stradella poderale, che supera due torrentelli con tanto di guado e poi lentamente risale verso Fosdinovo, una splendida cittadina/fortezza situata a cavallo tra la Lunigiana e il versante mare di Sarzana, da dove si gode una vista mozzafiato, in verità quando ci siamo entrati c'era un fitto nebbione, ma dopo una preziosa sosta culinaria nell'unico bar del posto, ne siamo usciti con il sole e ci è apparso il golfo di La Spezia con Portovenere e l'isola del Tino.
Decidiamo di non proseguire per Aulla (che sarebbe stata la nostra meta giornaliera) bensì scendere a Sarzana per comodità di trovare più treni per il rientro, e qui l'uomo delle varianti gioca il Jolly, scoprendo una divertente discesa su sentiero tra gli ulivi, che nell'incredulità dei compagni di viaggio porta nel centro di Sarzana e alla stazione...
Tempo di fare i biglietti e di far espletare a Claudio il canonico CAGOZZO ci imbarchiamo in vettura e felici della vacanza rientriamo a verso ... casa.

Spero che il resoconto sia stato esauriente e completo, lascio ai miei compagni di viaggio il completamento di ciò che magari ho involontariamente dimenticato.

16 commenti:

  1. Bene. Aspetto con ansia la prosecuzione, nel frattempo sono già invidioso del vostro giro ed al contempo felice di aver deciso di non partecipare.... con la mia muscolare.

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  2. 😂 Bravo, ad Agosto lo scrivo io😘. Avanti col resto!

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  3. con la Marica com'è andata??? Aspetto il proseguo del racconto.....

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    1. Ci voleva uno con il manico grosso e non ne avevamo disponibili

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  4. Fantastico resoconto Paolo, complimenti a tutti i partecipanti, anche sta volta il MFBG si è distinto in un impresa.....

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  5. Grande Paolo ho rivissuto tutto il trail

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  6. Non ci provare!!! Vai benissimo e non ho niente da aggiungere, anche perché sono impegnato nei preparativi x la partenza per Marittimo.
    Uomo delle varianti! Hai anche culo! O forse è sesto senso!? Durante l'ultima discsesa su Sarzana mi tremavano le chiappe al pensiero di dover spingere la bici su per la terribile salita che stavamo discendendo, veramente sudavo freddo e poi come per incanto ogni sentiero improbabile si congiungeva con un altro e via sino alla meta: grandeee

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  7. Sono orgoglioso di aver partecipato, ho visto posti che non avevo neanche sfiorato, la Lunigiana merita proprio una visita specialmente in bici e magari elettrica😂

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    1. e strafelice della vs compagnia che sta diventando di un'attenzione particolare verso il più vecchio, grazie anche se capisco che stò ormai mostrando i miei limiti😂😘

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  8. Ma che bello! Che bella storia! Complimenti ai partecipanti ma soprattutto allo scrittore sopraffino!!!
    Altro che uomo delle varianti, uomo con una vena poetica superlativa!!!!

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  9. Vi stimo siete stati veramente grandi,

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  10. Grandi bellissima avventura e bravo Paolo per come l'hai raccontata

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  11. PAOlo sei un grande...letta e riletta mi sembrava di rivivere con voi tre belle giornate, grazie a tutti

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